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Mito o realtà?

Mito o realtà?

Mito o realtà? - Priorato di Sion

La letteratura contemporanea che si occupa del Priorato di Sion, molto spesso si prefigge il compito di indagare se esso sia mito o realtà e così sovente si trovano ricerche presentate attraverso, libri, siti web o riviste dove vengono presentati elementi di varia natura a conforto di una possibilità piuttosto che di un'altra.

 

Se da una parte questa recente abitudine che coinvolge il mondo dei media e della letteratura possa contribuire ad alimentare in qualche modo il fascino ed il mistero, allo stesso tempo è possibile capacitarsi che tutti questi sforzi, hanno un valore assolutamente relativo, in primo luogo, perché come sappiamo la vera eredità ed il deposito di ogni Ordine iniziatico sta nel valore del suo Rituale, quindi nel sistema simbolico ed operativo attraverso il quale trasmette la sua conoscenza, in secondo luogo, per un semplice dato di fatto, ovvero che, nella storia dell'uomo, niente che sia considerato e comunemente accettato come “reale” lo è di fatto mai stato prima di essere stato inventato.

 

Così sono nati i governi, le città, le nazioni, i regni, ovvero grazie a qualcuno che un giorno si è alzato in piedi ed ha preso la parola, proponendo qualcosa che il momento prima era solo nella propria immaginazione. Questa poteva essere una nuova legge, il nome di una città o qualsiasi altra cosa. Ciò che conta è che questa cosa concepita individualmente è stata espressa e conseguentemente riconosciuta come qualcosa di valido e di buono e per questo motivo è cominciata ad essere una priorità per molti, che unendo le loro forze sul piano cosiddetto “reale”, l'hanno fatta diventare una realtà.

 

Questo ci porta diagonalmente a dedurre che, esistono fondamentalmente due approcci dell'uomo nei confronti della cosiddetta “realtà”, uno più convenzionale che si limita a verificare tra gli elementi a disposizione l'esistenza o meno di un dato oggetto e uno meno convenzionale, che non si limita a subire passivamente l'ambiente di vita, ma bensì si appresta ad immaginare liberamente nuove creazioni per arricchire l'umanità e lo fa senza inibizioni o filtri, conservando come unico limite e a proprio malgrado, solo i confini della propria immaginazione. È proprio in tale caso che l'uomo, abbandona uno stato passivo nei confronti dell'Universo per adottare quello creativo ed assumendo quindi il ruolo di creatore anziché di spettatore.

 

Proprio questo approccio non è forse coerente con alcune delle finalità più alte dell'Iniziazione? Ovvero realizzare talmente appieno il proprio potenziale, da essere in grado di influenzare in maniera pro-attiva il mondo che ci circonda? Ne è un fulgido esempio il secondo Grado del Craft, che di fatto è il Grado più importante, in quanto è nel Grado di Compagno che si riesce ad ottenere l'assimilazione della Luce e poi nel terzo Grado, da Maestro la capacità di diffonderla.

 

Il Priorato di Sion, è un Ordine iniziatico, il quale per via della sua natura altamente esoterica e simbolica, congiuntamente al fatto che dal 1600 fino alla storia più recente, sia stato una società segreta e clandestina, ha reso ancora più preminente ed importante la percezione corretta dei suoi aspetti simbolici ed allegorici per essere compreso, i quali erano gli unici elementi attraverso i quali, esso comunicava con il mondo esterno, ed unicamente verso destinatari precisi, in grado di decifrare i nostri segni, simboli ed allegorie. Essenzialmente, il Priorato di Sion è un sistema iniziatico coerente, composto da simboli ed allegorie interdipendenti, il quale non ha bisogno di essere reale, per essere vero.

 

I nostri misteri, si celano all'interno di allegorie e simboli, la quale corrispondenza con il piano volgarmente detto "reale", non è quindi prerogativa essenziale, come ad esempio la leggenda del Quinotauro, che unendosi alla moglie del Re Clodione, concepisce Meroveo. È chiaro che ciò che conta è quanto celato in questa particolare allegoria, ovvero che è stato trasmesso ai merovingi un deposito di conoscenza che ha origini non umane; quindi, pur noi credendo nell'esistenza di altre forme di vita e di intelligenza, non riteniamo centrale il fatto dell'esistenza del Quinotauro in sè, in quella determinata situazione, ma bensì riteniamo basilare la raffigurazione, fatta attraverso questa allegoria, della trasmissione attraverso i merovingi di questo deposito iniziatico di conoscenza.

 

L'insieme degli elementi, simbolici, allegorici e rituali, uniti alle conoscenze esoteriche e teologiche, fanno del Priorato di Sion un sistema iniziatico estremamente sofisticato e coerente, il quale non necessita di altro per essere efficace ed assolvere alla propria funzione.

 

Allo stesso tempo, non solo per l'Iniziato, ma anche per il ricercatore e lo studioso attenti, sarà possibile capire che il deposito iniziatico è effettivamente molto più antico del 1099, pur riprendendo anche elementi collocabili in quell'epoca.

La connotazione tradizionale dell'Ordine

In relazione a questi particolari elementi ed in base alla nostra tradizione orale, abbiamo voluto collocare la data di nascita dell'Ordine nel 1099, in occasione della fondazione da parte del Duca di discendenza merovingia, Goffredo di Buglione, presso l'abbazia "Nostra Signora del Monte Sion", come "Ordine di Nostra Signora del Monte Sion", poiché in questa occasione, questo Ordine iniziatico merovingio, ha assunto anche il connotato cavalleresco.

 

Soffermandoci appunto alle origini storiche del Priorato di Sion, e attenendoci al senso più stretto di queste ultimeva fatta una distinzione specifica in materia di Ordini cavallereschi e della loro storia, sia difficile conoscere od immaginare la relazione tra un Ordine cavalleresco ed un Ordine monastico, cosa che effettivamente, nella maggioranza dei casi non c'è, fatta eccezione per questo specifico e pochi altri, i quali furono istituiti come Ordini religioso-cavallereschi o religioso-militari come i Templari, e furono creati proprio all'epoca delle Crociate e ai facenti parte era richiesto voto di combattere in guerra congiuntamente a quelli caratteristici della tradizione monastica, ovvero povertà, castità ed obbedienza.

 

In questo particolare, tali ordini si differenziavano drasticamente da qualunque altro ordine religioso di matrice cristiana, in quanto non osservavano la proibizione che impediva ai cavalieri di prendere i voti sacri, quindi ad un monaco di spargere sangue altrui, in quanto all'interno di questi Ordini si poteva essere al tempo stesso monaci e cavalieri.

 

Per questo motivo, i monaci poi approdati in Francia sotto la protezione di Luigi VII, essendo stati alcuni di loro anche cavalieri, quindi monaci guerrieri, detenevano i requisiti e le qualificazioni idonei, insieme ai loro voti, per portare con se, anche la trasmissione dell'Iniziazione cavalleresca, ed è questa che, secondo la nostra tradizione orale, sarebbe giunta ai giorni nostri.

 

Altri monaci, di cui alcuni calabresi, che provenivano anch'essi dall'Abbazia di "Nostra Signora del Monte Sion", e che hanno accompagnato Goffredo di Buglione in Terra Santa, sono rientrati insieme al Duca in Francia e si sono installati presso l'Abbazia di Orval.

La connotazione tradizionale dell'Ordine - Priorato di Sion

Il Collegamento con i Plantards ed i Saint-Clair

Il Collegamento con i Plantards ed i Saint-Clair - Priorato di Sion

 Allo stesso tempo, la controversia scaturita dalla contestazione relativa alla mancanza dei requisiti tecnici in merito al titolo nobiliare del passato Gran Maestro Pierre Plantard, pur apparendo dall'esterno come una incongruenza, in realtà questo non dimostra altro che la prerogativa essenziale del Priorato di Sion non è da cercarsi nelle vicissitudini storiche, ma bensì nell'essere un sistema iniziatico coerente, composto da simboli ed allegorie interdipendenti, il quale non ha bisogno di essere essenzialmente reale, per essere vero.

 

 In questo caso, bisogna vedere qual'è la verità che vuole essere espressa, attraverso qualcosa che non può essere oggettivamente considerato come completamente aderente alla realtà.

 

Per fare questo, bisogna partire dal fatto che Pierre Pantard, faceva Saint-Clair di cognome, quindi Plantard de Saint-Clair, e questo si può appurare anche dai documenti personali, compreso il certificato di morte. Oltre a questo, va detto che anche il cognome Plantard è originario di una famiglia nobile e che sempre la nostra tradizione ci tramanda che il cognome Plantard, deriva da un soprannome dato proprio a Sigisberto IV Plant-Ard "Rejeton" Ardent Prince – Ermite Comte de Rhédae, il quale nel 681 ha ereditato da suo zio i titoli di Conte di Rhédae e Duca di Razès.

 

Successivamente a Sigisberto IV, che tra l'altro è proprio l'anello di congiunzione tra San Dagoberto II e la presunta discendenza merovingia dei cosiddetti "Rois perdus", quindi, ha origine il cognome Plantard, dal soprannome "Plant-Ard", accostato di fianco al nome dell'antico nobile, che veniva appunto chiamato Sigisberto IV "Plant-Ard" o "dit le Plantard".

 

Questo nome, in realtà, celava ben due significati nascosti che si riferiscono ad una “Pianta” (Plant) che ha origini robuste, intese come profonde o lontane, quindi (Ard); con profonde si può alludere ad una conoscenza profonda, appunto dalle profonde radici, allo stesso tempo, l’allusione può fare riferimento all’antichità delle radici intese come famiglia dalle antiche origini o come antichità del deposito di conoscenza.

 

Per concludere questa parentesi è bene precisare che noi quindi crediamo ad una certa continuità tra i nobili Plantard, i Saint-Clair, e Pierre Plantard de Saint-Clair, anche se ammettiamo che i requisiti effettivi in possesso di Pierre Plantard de Saint-Clair, di essere legalmente considerato nobile, sono incerti considerata la documentazione attuale, e che, anche se esistono dei documenti, dove Pierre Plantard de Saint-Clair è effettivamente riportato come "Comte de Saint-Clair et Comte de Rhédae", ammettiamo che non sono sufficienti a dimostrare che egli sia stato in possesso dei requisiti legali effettivi.

 

È anche appropriato ricordare che nell'epoca moderna questo fa parte del "marchio di fabbrica" e del fascino del Priorato di Sion : un importante diritto che esiste a dispetto della regola.

 

Ciò si spiega in quanto questo è un ambito esoterico, dove il valore sta nel deposito iniziatico e nella conoscenza, cose che non hanno nessuna relazione con i tecnicismi del diritto nobiliare.

 

Pierre Plantard ha cercato diverse volte di chiarire questa differenza in merito al tipo di legittimità da lui reclamata, ma ha continuato ad essere frainteso da molti fino al giorno d'oggi.

 

Tornando invece ai Saint Clair, originariamente erano una famiglia nobile francese, ed il loro nome deriva da Sancto Claro, il nome di una località nel Ducato della Normandia francese della quale sono originari; in seguito spostati in Scozia, il nome di famiglia, da Saint-Clair, diverrà Sinclair, a partire dalla fine del XVI Secolo ed una branca del Clan dei Sinclair, sono effettivamente i Sinclair di Roslin, baronato dove fu eretta proprio la celebre Cappella di Rosslyn, la quale simbologia è pregna dell'influenza templare e massonica, tradizioni legate profondamente alla storia e al deposito iniziatico del Priorato di Sion.

 

La nostra tradizione orale, collega i Saint-Clair alla Dinastia Merovingia, la quale noi consideriamo essere il tramite di una tradizione primordiale, che ci è giunta da Babilonia e ancora prima da Atlantide, attraverso loro, oltre ad essere la dinastia che ha effettivamente dato origine alla Francia, traghettandola fuori dall'era barbarica.

 

I Merovingi, sono legati al Priorato di Sion, in quanto è proprio la loro ancestrale tradizione che il Priorato ha ereditato, e Pierre Plantard de Saint-Clair, è anche stato erede di quel deposito iniziatico e di quella trasmissione oltre che di una seppur sicuramente molto dilutita, discendenza merovingia attraverso i Saint-Clair.

 

L'intento del passato Gran Maestro del Priorato di Sion, Pierre Plantard de Saint-Clair, era quindi unicamente quello di enfatizzare un mito, per rappresentare qualcosa di vero.

 

Per tutti questi motivi, noi riteniamo in un certo senso, legittima l'eredità nobiliare ed iniziatica di Pierre Plantard de Saint-Clair, in quanto pensiamo che oltre ad essere collegato ad antenati merovingi, sia stato allo stesso tempo uno tra i loro discendenti ad avere contemporaneamente ereditato lo Scettro di Sion.

 

Il deposito iniziatico dell'Ordine, nell'applicazione attraverso il percorso personale, viene classificata attraverso i Gradi, ma non si limita ad essere un'esoterismo metafisico, estatico o simbolico, pur racchiudendo in se tutte queste fasi, bensì ambisce ad essere una forma di esoterismo operativo.